Ci sono aziende classificate con codici ATECO a rischio basso (ad esempio, attività di commercializzazione di macchine e attrezzature) che a un'analisi più approfondita della visura camerale prevedono, oltre al commercio delle attrezzature, anche attività di produzione, assemblaggio, manutenzione e assistenza.
In questo modo, determinate attività possono spostare in maniera sostanziale il livello di rischio complessivo dell'azienda.
Ma il Datore di Lavoro ne è sempre consapevole?
E in virtù di ciò, quali misure dovrà mettere in atto per lavorare in modo organizzato e non farsi sorprendere da eventi avversi?
La mansione del montatore-manutentore
La mansione del montatore-manutentore, che prevede attività di assemblaggio, manutenzione e assistenza sulle macchine, è da considerarsi a tutti gli effetti a rischio alto e come tale va trattata.
In occasione di queste lavorazioni, c'è la possibilità che gli addetti lavorino sia sulla parte elettrica sia su quella meccanica, operando su macchine alimentate e quindi sotto tensione (misure coi tester, attacco cavetto per la programmazione del PLC, ecc.). Queste situazioni possono presentare quindi condizioni di lavoro elettrico sotto tensione.
Operando in condizioni di bassa tensione, la pertinente normativa tecnica di riferimento è la CEI 11-27:2021, che, oltre a definire le figure professionali coinvolte (PES-PAV-PEI), fissa i requisiti formativi e i relativi livelli di conoscenza teoriche e pratiche.
Questi lavori elettrici, che possiamo definire semplici perché non richiedono progettisti, non sono da sottovalutare né da considerare meno pericolosi di lavori più complessi.
In queste situazioni, la gestione del rischio è totalmente affidata alla competenza del lavoratore, che certo, dovrà avere una corretta formazione per operare su impianti elettrici sotto tensione o messe in sicurezza, dovrà avere una corretta formazione.
Tale formazione ad oggi è impostata per insegnare una serie di comportamenti di base da adattare al contesto di lavoro, alle caratteristiche dell'impianto, degli apparecchi elettrici o delle attrezzature e dell'ambiente di lavoro.
Operare in modo corretto e consapevole
La maggior parte degli incidenti elettrici non dipende dal venire volontariamente in contatto diretto con una parte sotto tensione senza DPI, piuttosto, da un'errata valutazione delle proprie abilità manuali o dalla mancata identificazione di una parte elettrica nuda sotto tensione.
Senza una valutazione dei rischi che renda conto della morfologia e delle caratteristiche di un determinato elemento utilizzato sul luogo di lavoro, ci ritroveremo sicuramente con una carenza di informazioni che non potranno essere colmate con le sole conoscenze, seppur specifiche, acquisite dalla formazione di base.
È da questa carenza di informazioni, dall'assenza di una valutazione preliminare, che si può giungere a incidenti mortali.
In cosa consiste la valutazione dei rischi?
In breve, essa consiste nel valutare i modi di operare sulle macchine e sui i loro equipaggiamenti elettrici o sugli impianti da parte del personale addetto. Quest'ultimo è formato da persone idonee adeguatamente formate come persone esperte (PES) o persone avvertite (PAV) e ritenute dal Datore di Lavoro caratterialmente e intellettualmente capaci di svolgere lavori soggetti al rischio elettrico.
È opportuno sottolineare che esistono attività che sembrano non avere nessuna relazione apparente col rischio elettrico ma che in determinate situazioni si espongono a tale rischio.
Queste situazioni devono essere individuate e le persone esposte formate adeguatamente perché capiscano quali operazioni non vanno compiute onde evitare la concreta esposizione al rischio.
Questo significa mettere in atto anche uno sforzo organizzativo per sapere quali persone, in apparenza distanti dal rischio elettrico, necessitino invece di quella formazione che permetta di evitare situazioni pericolose.
Come si lavora e come ci si comporta
In sostanza, la valutazione del rischio elettrico non è altro che un'analisi dei modi di lavorare volta a stabilire le più opportune regole comportamentali da adottare sia da parte delle persone idonee a eseguire lavori elettrici sia da parte di chi, persona comune, possa trovarsi nelle vicinanze tenendo presente che i principi che si adottano per prevenire e proteggere dal rischio elettrico, pur essendo pochi e ben codificati, possono dare luogo a scelte procedurali e organizzative diverse..
Questo vuol dire che per ogni scenario di rischio che si venga a rilevare in un determinato contesto devono sussistere delle contromisure procedurali e/o organizzative, incluso l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale, in grado di proteggere dai rischi elettrici.
In tensione e fuori tensione
Sarebbe prioritario operare su impianti certamente fuori tensione, impianti cioè sezionati, bloccati in tale posizione e sui quali sia stata eseguita una verifica strumentale della presenza di tensione (o meglio della sua assenza).
Esistono tuttavia altre soluzioni e talvolta sono le uniche possibili.
Si può ad esempio operare in impianti in tensione adottando il doppio isolamento, ovvero utilizzando dispositivi di protezione ridondanti in modo che se uno fallisce l'altro garantisca comunque la sicurezza; si può anche garantire la segregazione della zona di lavoro impedendo l'accesso alle zone pericolose ai soggetti non addetti.
Tutto questo a condizione che l'impianto sia conforme e in condizioni di integrità.
Proprio per questo motivo, una valutazione del rischio elettrico va fatta prescindendo totalmente dalla conformità degli impianti che deve essere garantita a priori.
Tale valutazione deve portare a definire una serie di comportamenti sicuri e una generale organizzazione dei lavori elettrici che, come detto, deve essere la più efficace possibile nello specifico contesto aziendale.
Va evidenziato che l'identificazione di tutte le fattispecie operative che potenzialmente espongono a rischio elettrico non è certo cosa banale; trattandosi tuttavia di situazioni fra loro abbastanza simili, sono le soluzioni, in questo caso, che risultano altamente ripetitive e preferibilmente omogenee all'interno di una medesima realtà aziendale.
Per chi opera presso Clienti, è fondamentale ricevere o richiedere il DUVRI al Datore di Lavoro-Committente che conosce le condizioni delle attrezzature, degli impianti e dei luoghi nei quali si va a operare.
Lo scambio di informazioni che avviene con l'elaborazione del DUVRI è fondamentale per garantire la sicurezza di chi lavora nonché del contesto che ospita le lavorazioni.
Conclusioni
Di fronte a lavori elettrici, seppure di semplice esecuzione, è necessario impiegare addetti in possesso di adeguate formazioni specialistiche e dotati del necessario livello di qualifica (PES-PAV) e idoneità (PEI) conferiti dal Datore di Lavoro.
È opportuno inoltre elaborare procedure e istruzioni operative in base alla tipologia specifica di lavoro elettrico da effettuare e su queste svolgere approfondimenti formativi mirati.
Tutto questo potrebbe apparire complesso da attuare e costituire un freno alle lavorazioni; tuttavia, una volta stabilito come organizzarsi e dedicando momenti formativi mirati sull'operatività porta il grande vantaggio di sapere in anticipo “come muoversi” in modo corretto.
Questi momenti formativi oltre a costituire un utile bagaglio conoscitivo per gli addetti, diventano un'occasione di confronto per condividere esperienze, migliori prassi e stabilire un perimetro di azione, per non improvvisarsi in attività fuori dalle proprie competenze e capacità.
Nel caso si presentassero condizioni di lavoro fuori standard, i derivanti rischi imprevisti potrebbero essere affrontati con maggiore prontezza, padronanza e consapevolezza dei propri limiti richiedendo quindi il dovuto supporto.