Da un incontro-confronto con Alex Croce di Emmeciquattro di Carpi, sono scaturite riflessioni e spunti utili per quanto concerne la sicurezza in ambiti di lavoro che ospitano apparecchi e accessori di sollevamento (ganci, funi, catene, calamite, bilancine, imbrachi, fasce o cinghie, grilli, golfari, pinze, ventose).
Siamo partiti focalizzandoci sulle più comuni problematiche e mancanze, riconducibili all'uso delle apparecchiature di sollevamento e dei relativi accessori.
Apparecchi
- Mancati controlli.
- Mancati interventi riparativi, manutentivi, revisioni e/o sostituzioni di componenti usurati.
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Mancate denunce (dovute a scarsa conoscenza o volontà di risparmiare) di apparecchi con portata superiore a 200 kg.
Gli apparecchi con portate superiori tendono invece ad essere controllati con maggiore attenzione.
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Gli apparecchi inferiori a 200 kg, pur non necessitando della comunicazione di messa in servizio né della richiesta di prima verifica periodica a INAIL, sono comunque soggetti a verifiche da parte del Datore di Lavoro utilizzatore secondo le indicazioni del costruttore.
La finalità è di controllare lo stato complessivo dell'apparecchio ed evidenziare gli elementi di usura giunti a uno stato di deterioramento tale da richiederne la sostituzione.
Tale pratica non va confusa con l'obbligo delle verifiche trimestrali su funi e catene indipendentemente dalla portata.
- La relazione che scaturisce dall'indagine supplementare, chiamata anche verifica ventennale o calcolo dei cicli vita residui della gru, rilasciata con prescrizioni di interventi riparativi e manutentivi ancora da effettuare oppure con componenti ancora da sostituire.
- Mancanza di libretti di omologazione e difficoltà a recuperarli tramite l'applicazione CIVA.
- Verbali di assistenza incompleti.
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Scelte di acquisto sbagliate: apparecchi magari meno costosi, ma non ottimali per l'uso specifico che ne viene fatto, oppure non conformi all'ambiente che li deve ospitare (per esempio, apparecchi non a norma ATEX, in zone ATEX).
Sarebbe opportuno in questi casi consultare il manutentore interno o la ditta esterna incaricata dei controlli.
- Lavorare con aziende sul territorio può evitare di rimanere fermi per rotture improvvise, con componenti fuori produzione o per i quali non sono più disponibili i ricambi.
- Mensole di appoggio delle guide del carroponte deteriorate o fessurate.
- Integrità dei punti di fissaggio delle gru a bandiera.
- Etica, affidabilità e competenza del manutentore rimangono sempre e comunque prerogative importanti.
Accessori
- Accessori autocostruiti, per esigenze produttive interne o per risparmiare, non messi a norma attraverso una progettazione.
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Mancata elaborazione di procedure di lavoro relative all'uso degli accessori.
Ciò espone ogni giorno operatori e collaboratori a rischi derivanti da un uso scorretto di tali accessori, con la possibilità di conseguenze dirette e indirette.
- Mancanza d'ispezioni degli accessori sottogancio da parte del personale interno aziendale (formato appositamente a questo scopo) o commissionate all'esterno.
- Rinvio (assumendosi i rischi del caso) della sostituzione di accessori usurati come catene e funi, senza fermo dell'apparecchio.
- Accessori usurati, ancora nei limiti ma molto vicino a superarli, che, non venendo sostituti, rischiano la rottura in caso di carichi particolarmente gravosi o errate modalità di sollevamento.
Luoghi di lavoro
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Mancanza di misure atte a impedire che i lavoratori siano esposti in prossimità di carichi sospesi.
Mantenimento di vecchi layout per mancanza di alternative o perché sarebbe complessa una revisione, senza prendere nessuna contromisura.
Pericoli
I PERICOLI derivanti da una cattiva gestione sono quelli classici: possibilità di infortuni, sanzioni, fermi produzione più o meno prolungati in base a ciò che accade.
Vantaggi
I VANTAGGI sono anch'essi piuttosto noti, tuttavia spesso considerati poco interessanti.
Ambiente e condizioni di lavoro più sicure, riduzione dei fermi macchina, sensibile prolungamento della vita dell'apparecchio.
La manutenzione può rivelarsi molto conveniente nel caso in cui ci trovassimo di fronte alla rottura di un apparecchio o accessorio, non riparabile, che si è dimostrato particolarmente performante nelle lavorazioni ciò perché si potrebbe non essere più disponibile sul mercato lo stesso modello o uno di pari caratteristiche. La sostituzione con un nuovo apparecchio, di caratteristiche diverse, magari superiori, che potrebbe rivelarsi nella realtà meno adatto al tipo di lavoro da svolgere.
Il CIVA sta migliorando
Dal 27 maggio 2019 l'INAIL ha messo a disposizione il nuovo servizio telematico CIVA (certificazione e verifica impianti e apparecchi).
Da quella data i servizi di certificazione e verifica (Denuncia di messa in servizio e richiesta di prima verifica periodica) devono essere richiesti esclusivamente utilizzando l'applicativo CIVA.
Sebbene sia ottima la scelta di digitalizzare questo processo, quando si mettono a disposizione nuovi strumenti è sempre utile calarsi nei panni delle aziende e in particolare, dei soggetti destinatari di ultima istanza (Legale Rappresentante) per raggiungere appieno l'obiettivo che ci si propone.
Premesso che il nostro sistema produttivo è composto per oltre il 90% da PMI, non si può non considerare il tipo di organizzazione di queste aziende.
Il Datore di Lavoro/Legale Rappresentante non può occuparsi di tutto e anche il personale a disposizione spesso è privo di conoscenze specialistiche in materia di sicurezza.
Ciò impone il mettere da parte, per ovvi motivi, tutte le attività non di primaria importanza e che risultano macchinose.
Per fortuna, qualche anno dopo il lancio, l'applicativo CIVA ha inserito la nuova figura del Consulente per le attrezzature e impianti, individuando così il profilo che realmente si può occupare di questi aspetti.
Questa mancanza complicava non poco la possibilità per i Consulenti di supportare le aziende, per la difficoltà di ottenere le credenziali del Legale Rappresentante e poter operare a suo nome.
Ci chiediamo se sarebbe possibile rendere CIVA uno strumento ancora più utile, aggiungendo nuove funzionalità.
Accessori RFID per semplificare e velocizzare la gestione
Si parla di innovazione digitale, eppure stiamo spingendo ancora troppo poco su questa opportunità potenzialmente portatrice di importanti miglioramenti.
I metodi tradizionali nella conduzione delle ispezioni richiedono tanto lavoro di trascrizione manuale su carta, con grande spreco di tempo e personale dedicato.
Ora, grazie alla tecnologia RFID (Radio-Frequency-IDentification), questi metodi tradizionali e dispendiosi possono essere definitivamente superati.
La tecnologia RFID è stata specificamente sviluppata per monitorare e identificare rapidamente e senza sforzo gli accessori, permettendo di realizzare le necessarie documentazioni in modo facile e veloce.
Abilitati dal Ministero del Lavoro all'esecuzione delle verifiche periodiche sulle attrezzature e i mezzi di sollevamento, ormai molti enti si sono dotati di software completamente gratuiti a disposizione dei loro clienti per la messa in servizio, l'immatricolazione e la tenuta sotto controllo delle attrezzature di sollevamento.
L'adozione di accessori RFID renderebbe tutto ancora più semplice.
Riflessioni e spunti
A nostro avviso bisognerebbe rendere più fluido il processo di verifica, semplificando alcuni meccanismi ad oggi trascurati per innescare ricadute positive sulla sicurezza nell'uso di queste apparecchiature e rendere più semplice la gestione.
Di seguito alcuni spunti, senza pretesa di esaustività:
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Stabilire una data entro la quale denunciare all'INAIL tutti gli apparecchi di sollevamento per non essere considerati fuori servizio.
Ciò consentirebbe di censire il parco apparecchi attualmente in funzione e fare campagne di miglioramento mirate.
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Lasciare in capo a chi vende apparecchi di sollevamento con portata superiore a 200 Kg, in collaborazione con l'acquirente, l'onere della denuncia di messa in servizio all'INAIL, per essere certi che l'apparecchio venduto venga regolarmente comunicato al CIVA e non “dimenticato”.
Successivamente, l'applicazione CIVA potrebbe essere messa nelle condizioni di far scattare un avviso di notifica in caso non venga effettuata la richiesta di prima verifica periodica.
È importante fare in modo che le fasi del processo di verifica siano concatenate e che la precedente richiami e solleciti la successiva, nel caso venga tralasciata per qualche motivo.
In questo modo diventa più semplice per le aziende tenere sotto controllo il processo.
- La relazione che scaturisce dall'indagine supplementare, chiamata anche verifica ventennale o calcolo dei cicli vita residui della gru, andrebbe rilasciata solo dopo che tutti gli interventi riparativi e manutentivi sono stati portati a termine. Un po' come accade con la revisione auto: questa riceve l'ok solo a termine di un processo che ne prende in esame il corretto funzionamento.
- Gestione delle verifiche per mezzo di strumenti digitali che consentano l'invio immediato dei verbali di controllo e delle notifiche ricorrenti nel caso di mancanti interventi.
- Incentivare l'interesse a eseguire controlli e interventi.
- Rendere molto conveniente l'acquisto di accessori sottogancio con tecnologia RFID, rispetto a quelli classici, per una più facile e veloce gestione delle verifiche.
Emmeciquattro è l'azienda partner di riferimento per le imprese del territorio di diversi ambiti produttivi, nella vendita multimarca d'impianti di sollevamento industriale (carroponti, gru a bandiera ecc.) e nei servizi di progettazione, consulenza, installazione e manutenzione.